Pubblicazioni

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INTRODUZIONE

La decisione di pubblicare questo nostro documento d’identità, conferendogli la dignità di un vero e proprio libro, ancorché piccolo e modesto, comporta necessariamente che all’origine di questa scelta vi sia una qualche buona ragione, affinché poi
non si debba constatare che il tempo dello scrivere è stato impiegato inutilmente, che
altro tempo è stato sprecato nel leggere e che qualche risma di buona carta avrebbe
potuto essere risparmiata.

La preoccupazione di aver fatto qualcosa di utile è poi tanto più urgente se si vuole
che questo lavoro non rappresenti solamente il punto di vista personale di chi scrive,
ma piuttosto possa esprimere il sentimento collettivo di un intero per quanto piccolo
movimento ecclesiale che desidera offrire pubblicamente una testimonianza del suo
essere nella Chiesa, quale nuova ed antica famiglia dei figlioli di Paolo Apostolo, assieme ai Padri Barnabiti e alle Suore Angeliche.

Infatti a noi tutti, che il 19 settembre del 1986 siamo nati come Movimento dei Laici
di San Paolo e che quest’anno 2011 intendiamo rendere manifesta la nostra gratitudine per i 25 anni da allora trascorsi, è parso importante, significativo, utile affidare anche ad una pubblicazione il compito di celebrare questa ricorrenza.
Con quale stile e in che misura si sia inteso celebrare noi stessi, confidiamo che in
quanto leggerete non troverete nessun atteggiamento apologetico, elogiativo, encomiastico, ma piuttosto la volontà di affermare e comunicare la gioia e il timore della
vocazione che ci ha interpellati.

E’ con questo obiettivo, non facile ma ineludibile, che è uscito questo piccolo libro,
scritto da noi stessi e a più mani, suddiviso in tre parti principali: la prima rivolta a
quel lontano passato in cui ciascuno di noi riconosce in Sant’Antonio Maria Zaccaria il
proprio Fondatore provvidenziale; la seconda parte che rilegge la breve storia del nostro passato più recente; infine la terza ed ultima che tenta di scrutare e discernere il
tempo presente, per attualizzare qui ed oggi la nostra comune vocazione al rinnovamento del fervore cristiano.

Non è un diario, un libro dei ricordi o un libro delle promesse; non è un bilancio
consuntivo o preventivo; non propone alcuna nuova strategia; non fa i conti con le
nostre vittorie e le nostre sconfitte: è piuttosto il libro dalla gratitudine, per il tempo
che ci è stato donato di vivere fin qui, in seno al movimento e per quello che sarà concesso a noi stessi e ad altri che ancora non conosciamo, ma che vorremmo poter accogliere in questa nostra famiglia.

Stefano Silvagni
Responsabile centrale

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